SINTESI DELLE LIMITAZIONI NELLE VARIE ZONE
Valido da Venerdì 6 novembre
Le zone gialle
(DI CUI FA PARTE IL VENETO)
Attenzione: l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso, il mantenimento della distanza interpersonale e le altre limitazioni introdotte dai precedenti DPCM, ove non sostituite, restano valide.
Coprifuoco alle 22. Si potrà uscire dalle 5 alle 22. Oltre quest’orario ci si potrà muovere solo per «comprovate esigenze», dunque per motivi di lavoro, salute o necessità.
Trasporti pubblici al 50%. È fortemente raccomandato non spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati. Autobus, metropolitane e treni regionali potranno viaggiare con una capienza al 50%.
È prevista la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, salvo attività di laboratori in presenza.
È prevista l’attività in presenza per scuole elementari e medie ma con uso obbligatorio delle mascherine.
Bar e ristoranti rimangono chiusi dopo le 18, salvo asporto e consegna a domicilio fino alle ore 22
Chiusi cinema, teatri, musei e le mostre.
Sono sospesi i concorsi, ad esclusione di quelli per personale sanitario. Sospesi anche gli esami per l’abilitazione professionale.
Nel fine settimana e in tutti i giorni festivi sono chiusi i centri commerciali ad eccezione delle farmacie, alimentari, tabaccai ed edicole
Le zone arancioni
Nelle regioni «caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto» oltre alle misure di carattere nazionale si applicano anche alcune restrizioni aggiuntive.
Divieti validi per 15 giorni
Il ministro della Salute «con frequenza almeno settimanale verifica il permanere della situazione e provvede con ordinanza per un periodo minimo di 15 giorni» d’intesa con il presidente della Regione e dunque condividendo la decisione.
Divieto di ingresso
«È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori salvo che per gli spostamenti motivati». Si potrà entrare e uscire solo per «comprovate esigenze», e dunque per motivi di lavoro, di salute e di urgenza sempre giustificati con il modulo dell’autocertificazione. Sono però «consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza». È sempre «consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza».
Vietati spostamenti tra Comuni
«È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione», a meno che non ci siano le «comprovate esigenze» e anche in questo caso è necessaria l’autocertificazione per dimostrare i motivi. Oppure nel caso in cui si debbano taggiingere attività non sospese al di fuori del proprio comune.
Bar e ristoranti sono chiusi
«bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio» e «fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
Le zone rosse
Nelle Regioni «caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto» oltre alle misure di carattere nazionale si applicano anche alcune restrizioni aggiuntive.
Divieti validi per 15 giorni
Divieto di ingresso e spostamento
«È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, nonchè all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati». Si potrà entrare e uscire e muoversi solo per «comprovate esigenze», e dunque per motivi di lavoro, di salute e di necessità sempre giustificati con il modulo dell’autocertificazione. È sempre «consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza».
Sono chiusi i negozi ad eccezione di alimentari, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. Chiusi i centri di estetica. Chiusi anche bar e ristoranti tranne le consegne a domicilio, nonché fino alle 22,00 la ristorazione con asporto.
Ad eccezione «dei servizi educativi per l’infanzia e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza». Rimane «la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia richiesto l’uso di laboratori».